19 agosto 2021
Rispetto ai giorni scorsi (si sono raggiunti picchi di 38°C), l’aria si è un poco rinfrescata, ma la pioggia annunciata non è arrivata. Le piante del bosco, che attraverso, mostrano segni di sofferenza, foglie o interi rami ingialliti.
Raggiungo lo stagno principale; a causa della siccità che sta colpendo l’intera Penisola, il livello dell’acqua si è abbassato così tanto da essere ora lo stagno diviso in due distinte parti.
Nella riva argillosa e nuda, lasciata dall’acqua in ritirata, c’è un airone cenerino; raccoglie dall’acqua col becco un ramo secco provvisto di biforcazione; ramo che reimmerge e riprende stringendolo ogni volta in un punto diverso; sembra l’esibizione di un giocoliere, ma dietro a quel comportamento c’è l’istinto che lo porta ad esercitarsi, per essere pronto quando con i rami secchi dovrà costruire un nido sugli alberi.
È comunque un’esibizione senza pubblico: la superficie di ciò che resta dello stagno è completamente deserta.
In un altro tratto di riva vanno e vengono degli storni. Sono giovani, come dimostra il piumaggio solo in parte simile a quello degli adulti (penne nere con macchie chiare), in quanto mantengono il capo e il collo marroni.
Cinque anatre si posano sulla superficie dell’acqua (ma il “giocoliere” se ne è già andato). Non sono germani reali, sono più piccole, ma avendo l’abito eclissale non riesco ad identificarle. Poco dopo si alzano in volo e si ributtano nella parte più lontana dello stagno. Sono perfettamente sincrone nel battere ed immobilizzare le ali durante il levarsi in volo ed il ributtarsi al di là della cortina di cannucce; le distanze tra loro perfettamente mantenute: formazione aerea che non ha nulla da invidiare alle “Frecce tricolori”.
Ben diversi, disordinati, sono invece i voli degli storni che continuano a fare la spola tra la vegetazione palustre e le rive nude dello stagno; va però detto che anche loro (quando in autunno si radunano in centinaia di esemplari) sono bravi a disegnare in cielo formazioni aeree, ma non rigide e geometriche, bensì pulsanti.
Dopo la partenza delle cinque anatre, la superficie dello stagno principale torna ad essere deserta; c’è invece un’alta concentrazione di uccelli acquatici nel piccolo stagno (alimentato da una pompa): adulti e giovani di tuffetti, di gallinelle d’acqua e di folaghe che si muovono incessantemente sulla superficie dell’acqua da cui sporgono le teste di numerose testuggini palustri americane.
Vi è pure un tarabusinogiovane, ma, a differenza degli altri uccelli acquatici presenti, lui sta immobile sulla riva volgendo il collo ed il becco all’acqua; se proprio deve fare dei movimenti, questi sono quasi impercettibili.
Se l’airone sembrava un giocoliere, lui si comporta come un altro tipo di artista di strada: la “statua vivente”, che posa restando immobile per lungo tempo; questa esibizione può contare invece su un nutrito pubblico; di fronte a lui, anziché i passanti del corso cittadino, vanno avanti ed indietro folaghe, gallinelle e tuffetti.
Didascalie foto:
1 – Stagno Urbani, 19 agosto 2021
2 e 3 – Airone cenerino, Stagno Urbani (Fano), 19 agosto 2021
4 e 5 – Storni giovani, Stagno Urbani (Fano), 19 agosto 2021
6 – Una folaga e quattro giovani gallinelle d’acqua, Stagno Urbani (Fano), 19 agosto 2021
7 – Tarabusino giovane sulla riva (in acqua una gallinella giovane ed una testuggine palustre americana), Stagno Urbani (Fano), 19 agosto 2021