Mi hai visto dal treno
ero alla finestra
tu messaggera di settembre,
lontana come tutto ciò
che non si può amare.
Carcere della sete, distanza del mattino,
una lotta tra il dubbio e il veleno.
Non lasciarmi adesso, non andare
nel vortice impazzito
dell’imminenza.
Il cancello si sta chiudendo,
nella luce del dolore
non farti portare via.