Letture

Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson

L’Appalachian Trail è un sentiero a lunga percorrenza (3.400 chilometri) che si snoda nelle montagne e foreste della parte orientale degli Stati Uniti, attraversando quattordici stati, dalla Georgia al Maine.

Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson (ebook edito da Guanda, 2015), racconta l’esperienza di trekking dell’autore – giornalista e autore di libri di viaggio – che ha percorso il leggendario sentiero, in parte da solo, in parte in compagnia dell’amico Stephen Katz, in sovrappeso e fuori forma.

Le varie vicissitudini (fatica, sete, afa, insetti molesti, incontri con animali selvatici) che si susseguono nel corso della lunga passeggiata sull’Appalachian Trail compiuta dall’autore e le soste nei paesi limitrofi si alternano a digressioni antropologiche, sociali, scientifiche: sull’origine del sentiero, sulla gestione delle foreste, sulle trasformazioni subite dall’ambiente (ad esempio i territori sconvolti dall’estrazione dell’antracite e abbandonati dai suoi abitanti), sulle abitudini del popolo americano legate all’alimentazione, alla mobilità (l’auto attaccata al sedere anche per percorrere tragitti brevissimi) e al tempo libero.

Per anni il paesotto aveva prosperato sulla fiduciosa consapevolezza del fatto che quando gli americani caricano armi e bagagli sulle loro vetture e coprono distanze enormi per andare a visitare un sito naturale di rara bellezza, la cosa che in realtà desiderano, una volta giunti a destinazione, è giocare a minigolf e mangiare cibo unto”.

L’autore denuncia atteggiamenti sbagliati delle autorità pubbliche nella tutela del patrimonio naturale degli Appalachi.

“Circa 97 milioni di ettari di foresta americana sono di proprietà del governo. Il grosso di questa estensione […] è gestito dal Forest Service […] Tutto ciò suona soavemente incontaminato ed ecologico […] In realtà, accadde che l’attività precipua del Forest Service divenne quella di costruire strade […] Il Forest Service possiede il secondo più alto numero di ingegneri stradali. Dire che questi tizi amino costruire strade dà solo vagamente l’idea del loro livello di dedizione. Mostrate solo una qualunque area boscosa e quelli, dopo averla attentamente soppesata con lo sguardo, vi diranno immancabilmente «Ma sai che qui ci potremmo piazzare una bella strada?»

[…] La ragione per cui il Forest Service costruisce queste strade, a parte ovviamente l’intrinseco piacere di fare qualcosa di estremamente rumoroso nel bel mezzo di un bosco servendosi di grossi macchinari dipinti di giallo, è quello di consentire a ditte che si occupano di legnami l’accesso ad aree altrimenti inaccessibili.

[…] Il Forest Service continua a macinare alberi. […] E per giunta lo ha fatto nel modo più inefficiente possibile. […] Per citare un caso tipico, un anno il Forest Service procedette alla vendita di pali di pino, ricavati da alberi secolari, a circa due dollari l’uno dopo averne spesi quattro in individuazione dell’area, assegnazione di appalto e – va da sé – costruzione di strade.”

Le pagine del libro sono intrise di ironia, anche se non deve essere stato facile mantenere lo humor dell’autore nella traduzione. Tutti gli avvenimenti narrati risultano realistici, forse l’unica finzione letteraria sta nell’avere esagerato i difetti del suo compagno d’avventura.

Anche se non tutti i particolari dell’escursione meritavano di essere narrati e su qualche approfondimento si dilunga troppo, Una passeggiata nei boschi permette al lettore di essere trasportato nei boschi degli Appalachi e di percorrere quel lunghissimo sentiero che attraversa paesaggi di grande fascino restando comodamente stravaccato nel proprio salotto; cosa che avrebbe dovuto fare pure Stephen Katz, il compagno di escursione dell’autore.

 

 

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