1)
All’equinozio
nulla
s’aggiunge.
L’equinozio è pari
nei minuti di luce.
Folgorante
illusione di vita.
Definizione
che sigilla l’ampolla
dove si mescolano
istanti e anni
lacerazioni e dilettazioni
accenni e verbi.
Contaminazione
tra passaggi e restanza.
2)
Una ragazza
sorriso gentile,
seduta,
occhi lievi
di melanconica
tristezza
ha incoronato
(il suo nome è Stefania)
il mio sguardo,
per un attimo
ha amato la mia voce
un brivido lungo
……………
non sapevo
d’avere capelli
così sensibili.
3)
Leggera è
la luce dell’alba,
la parola
non ha necessità:
residuo dell’esistere
tempo vuoto
che anticipa e ritarda
lo svuotamento
del rigor mortis.
Ritaglio la solitudine
per non essere
divorato dal mondo.