6 marzo 2025

Ho avvistato un rarissimo mignattaio in un acquitrino prossimo alla sponda destra del Metauro. La specie in Europa ha uno stato di conservazione sfavorevole ed è ritenuta in declino. In Italia è particolarmente protetta, inserita nella Lista Rossa e classificata come critica.
Per poterlo osservare da una minor distanza, sto camminando lungo il terrapieno che circonda l’acquitrino.
Due ibis sacri in volo, dopo avere sorvolato le rive fluviali, si buttano nell’acquitrino.
Ibis sacro e Mignattaio appartengono alla stessa sottofamiglia, Threskiornithinae, trampolieri comunemente noti come ibis e caratterizzati dal lunghissimo becco incurvato verso il basso.
Facendo attenzione, mi sporgo un poco dal terrapieno. Ora posso osservare il mignattaio più da vicino. Il suo piumaggio è nerastro con riflessi verdastri nelle ali, non ha ancora assunto la colorazione rosso marrone con riflessi metallici, tipica dell’abito nuziale, come mi è già capitato di vedere in primavera avanzata.

Il mignattaio non è più solo, i due ibis sacri sono a breve distanza.

Tutti e tre camminano lentamente nell’acqua bassa, i loro becchi arcuati sondano incessantemente il fondale fangoso alla ricerca di cibo.
È un acquitrino di caccia ma, ora che la stagione venatoria si è conclusa, da trappola mortale si è trasformato in una preziosa area di sosta e d’alimentazione.
Un tempo il mignattaio e l’ibis sacro condividevano, come area di nidificazione e di svernamento, le rive del Nilo. L’ibis sacro in particolare era un animale sacro; venerato dagli antichi egizi, ma non da quelli moderni, visto che a metà del XIX secolo in Egitto la specie si è estinta come nidificante. Negli ultimi decenni si è invece naturalizzata in Europa, partendo dalla Francia. Probabilmente la popolazione europea di ibis sacri si è originata da fughe di esemplari tenuti in cattività (collezioni private e giardini zoologici). Ora in certe zone d’Europa la specie è così diffusa da essere considerata invasiva.
Uno dei due ibis si allontana dal compagno e raggiunge il mignattaio. Come accadeva secoli fa sul limo del Nilo, i loro lunghi becchi ricurvi esplorano lo stesso fazzoletto di fango.


Didascalie foto:
1 – Mignattaio, valle del Metauro (Fano), 6 marzo 2025
2 – Mignattaio, valle del Metauro (Fano), 30 aprile 2022
3 – Mignattino e 2 ibis sacri, valle del Metauro (Fano), 6 marzo 2025
4 e 5 – Mignattino e ibis sacro, valle del Metauro (Fano), 6 marzo 2025