Proviamo a ragionare sui numeri dei partiti politici, includendo però anche coloro che non votano ma ne hanno diritto. L’dea è quella di avere una descrizione più obiettiva delle rappresentanze reali e capire meglio in che paese si vive. Se da quel 50 percento di non votanti si toglie un 15 percento di persone che non votano per ignoranza o menefreghismo, resta un rilevante 35 percento di persone che non votano per motivi diversi ma che convergono verso un unico motivo molto chiaro: i partiti che dovrebbero rappresentarli non li rappresentano. Però se uno ci pensa un po’, questo motivo sarebbe valido anche per buona parte di coloro che votano pur sapendo che non saranno rappresentati. Lo fanno per un dovere civile che un tempo veniva descritto come : vado a votare tappandomi il naso. Quindi i non rappresentati tornano a circa il 50 percento.
Allora, chi rappresentano i nostri rappresentanti parlamentari o i nostri amministratori comunali e regionali? Obiettivamente, come minimo si dovrebbero dimezzare le percentuali. Fratelli d’Italia 13,5, PD 10, 5 stelle 7,5, Lega 4, etc.
Qualcosa in meno se consideriamo quelli col naso tappato. Dunque una maggioranza enorme rispetto a quella dei partiti cosiddetti maggiori ritiene inadeguati parlamentari e amministratori. Quando non li ritiene impresentabili. La maggioranza che non si esprime non è qualunquista, al contrario, è molto esigente, che sia conservatrice o progressista. Posso capire un onesto conservatore che si trova a scegliere tra un La Russa, un Gasparri o qualcuno del gregge salviniano: che deve fare? sta a casa. E un progressista che dovrebbe scegliere tra finti sinistrorsi, egocentrici, parolai e beghine? sta a casa. Chi non vota è una persona perfetta? No di certo, ma sicuramente esprime valori che i partiti non esprimono. Anzi, che si rifiutano di esprimere. Sanità pubblica? Il suo smantellamento è stato trasversale: valga come esempio.
Quello che mi chiedo è: perché i giornali e l’informazione in generale ci parlano fino alla nausea di questa sparuta minoranza che governa? Pagine e pagine e ore di filmati su personaggi insulsi come Giorgia Meloni o Matteo Salvini, o addirittura Matteo Renzi, che rappresentano porzioni minime dell’elettorato. Assurdo. Perché l’informazione (cosiddetta) non si interroga su cosa pensa e cosa fa la maggioranza che non vota? Non sono curiosi? Quali culture esprime? Di che cosa si occupa? Forse perché tranne “Il Manifesto” e “Il fatto quotidiano” tutta l’informazione è nelle mani di gruppi di potere che fingono di contrapporsi? Molte persone non amano far parte della finzione elettorale. E se leggono qualche giornale lo fanno solo per avere qualche notizia utile dalla cupola speculativa che ha invaso lo spazio politico. Ci sarebbe un buon pubblico se i giornali si occupassero a fondo dei problemi e poco o niente dei personaggi che li evitano.
C’è il rischio di un inabissarsi dell’idea democratica? Questo avviene da decenni, con governi di centro, di destra, di sinistra e tecnici. Adesso si mostra il volto fascistoide della destra ma l’arroganza feudale dei signorotti di sinistra chi se la scorda? Quale progetto di società avevano prefigurato? E nel caso avessero promesso qualcosa, che cosa è successo a sanità, ambiente, scuola e lavoro? Solita richiesta a chi non vota: dovrebbe andare a votare per evitare il peggio. E chi assicura che il meglio non sia uguale al peggio, visto che così è stato da decenni? E quei faccioni sui manifesti non sono rassicuranti, con slogan che hanno smarrito il senso del ridicolo.
Qualunquismo? O sono qualunquisti quelli che votano? Sono idee generiche, in mezzo ci finiscono quelle poche persone che ancora mantengono dei valori etici (sebbene dovrebbero chiedersi: che ci stiamo a fare?), ma queste riflessioni servono solo per cercare di esprimere un semplice senso comune: o si torna a progettare una società giusta e libera, senza personalismi e nelle sedi adatte, che per me sono quelle dei partiti e dei movimenti, oppure tenetevi il ring con i pugili e gli allibratori.
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