21 novembre 2022

Da settimane la sera stiamo davanti alla televisione protetti da coperte.

Da poco più di una si accendono i termosifoni. 

Giornate di pioggia si succedono ad altre soleggiate. Nelle ore centrali di  quest’ultime, quelle di maggior calore, uscendo dalla città l’occhio attento può ancora cogliere il volo di farfalle; indistinte macchie di colore che quando si posano si trasformano nei complessi disegni delle loro ali.

Girovaghe, non hanno dove rifugiarsi quando  le temperature scendono a pochi gradi sopra lo zero, quando piove. Senza coperte, senza un tetto, posate tra l’erba, esposte al freddo e all’umido, aspettano che i raggi del sole le riscaldino e le facciano uscire ancora una volta dal torpore.

Nei giorni in cui il sole scalda ancora, in cui si manifesta la mitezza del mezzogiorno, i prati del Campo d’aviazione di Fano sono percorsi dalle ali di cavolaie maggiori (Pieris brassicae), di cavolaie minori (Pieris rapae), di limoncelle (Colias crocea), di megere (Lasiommata megera), di qualche Argo bronzeo (Lycaena phlaeus) – un piccolo licenide; c’è ancora qualche esemplare di Vanessa del cardo(Vanessa cardui), specie che doveva lasciarci alla fine dell’estate per migrare nell’Africa subsahariana.

Infilano le loro spirotrombe nei fiori che ancora colorano questa distesa erbosa di pianura. Anche se non frequenti come nella bella stagione, capita che le traiettorie di ali dello stesso colore s’intersechino, quando ciò accade s’ingaggiano inseguimenti che durano una manciata di secondi – corteggiamenti, lotte. 

Incapaci di seguire linee rette, durante i loro inseguimenti riescono a tracciare nell’aria perfette e ripetute traiettorie circolari. 

Non sono gli unici insetti a non volere arrendersi al grigio dell’inverno; oltre al volo silenzioso di farfalle, c’è il ronzare di bombi che accompagna il passaggio da un fiore all’altro nel loro volo impossibile (*). Quei fiori, che non avvertono il peso dell’eterea farfalla, piegano gli steli quando è un bombo a posarsi su di loro.

Nota

(*) La celebre frase “la struttura alare del bombo in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso“, attribuita erroneamente ad Einstein, deriva dalle considerazioni dell’entomologo Antoine Magnan che  nel libro “Le Vol des lnsectes” scriveva: “Ho applicato agli insetti le leggi della resistenza dell’aria e sono arrivato con il signor Sainte-Lague alla conclusione che il loro volo è impossibile

Didascalie foto:

1 – Colias crocea in volo, 18 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

2 – Pieris brassicae in volo, 21 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

3 – Colias crocea, 18 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

4 – Pieris rapae, 18 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

5 – Pieris brassicae, 18 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

6 – Lycaena phlaeus, 18 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

7 – Vanessa cardui, 18 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

8 – Bombus terrestris, 21 novembre 2022, Campo d’aviazione di Fano

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