La Cassandra (Zerynthia cassandra) è una delle più delicate specie europee di farfalle. E’ un endemismo italiano, presente solo a sud del Po.
Pur avendo dimensioni medie ed una colorazione vistosa, questo lepidottero è difficile da osservare, sia per la ristretta finestra temporale (ha una sola generazione all’anno e l’adulto vive al massimo tre settimane) sia per il suo volo radente che gli permette di confondersi con l’intrico della vegetazione. Non a caso, il suo nome rimanda alla mitologia greca, Cassandra, figlia di Priamo, re di Troia, era una fanciulla bellissima e riservata.
La Zerynthia cassandra è presente negli ambienti naturali (margine dei boschi, radure, sponde dei fiumi) dove è abbondante l’Aristolochia, unico genere di pianta nutrice dei suoi bruchi.
Nell’Italia Centrale è piuttosto localizzata e numericamente scarsa. La specie appare in diminuzione nella maggior parte del territorio nazionale. E’ scomparsa in molte località, soprattutto di pianura. Per questo motivo la specie è protetta, a livello europeo (*).
Le popolazioni di Cassandra ancora esistenti sono spesso distanti tra di loro. A differenza di altre farfalle, capaci di compiere lunghe migrazioni, questa specie è dotata di scarsa motilità – “è poco vagile” utilizzando il linguaggio della biologia. Essendo ridotte le sue capacità di dispersione e di colonizzazione di nuovi territori, tende a restare relegata al sito riproduttivo.
Il tratto finale del Metauro è una delle poche stazioni della pianura costiera della Provincia di Pesaro e Urbino in cui vive una popolazione di questa farfalla. In particolare, frequenta le zone di transizione tra l’ambiente boschivo e quello prativo dove è presente l’Aristolochia rotunda, sua pianta nutrice. Detta anche “Erba astrologa”,è una pianta perenne la cui parte aerea è costituita da un fusto prostrato, debolmente rampicante e ascendente. L’elemento più caratteristico di questa specie è il fiore, posto all’ascella delle foglie cuoriformi, a forma di tubo e terminante con un lembo purpureo.
La nascita di foglie e fiori dal bulbo dell’Aristolochia rotunda dopo il riposo invernale si verifica nella prima metà di aprile, periodo che corrisponde al picco delle schiuse della Cassandra (che sverna sottoforma di crisalide).
L’esistenza di questa popolazione di farfalle e della sua pianta nutrice si basa su un delicato equilibrio. Il taglio dell’erba nel periodo primaverile-estivo distruggerebbe uova e bruchi di Zeryntia cassandra, d’altra parte senza alcun intervento umano la vegetazione erbacea dei luoghi dove l’Aristolochia rotunda vive rischia di essere soppiantata da canneti e rovi.
Questo aprile ho dedicato le mie passeggiate lungo le rive del Metauro alla ricerca della Cassandra, scegliendo le ore centrali delle giornate più miti e soleggiate, più adatte al suo manifestarsi.
Ho visitato i punti dove era presente la sua pianta nutrice.
Anche se ci sono state diverse uscite “improduttive”, in altre (il 6, l’8, il 15 ed il 21 aprile) sono riuscito ad individuare esemplari (isolati) di questa farfalla. Ne ho seguito il basso e breve volo; quando si posavano le loro ali gialle mettevano in mostra i caratteristici disegni neri e le macchie rosse.
Gli esemplari individuati stavano negli stessi tratti di riva fluviale in cui in passato avevo incontrato questo lepidottero, confermando la sua “sedentaria”.
Ho potuto osservare un momento importante del suo ciclo riproduttivo: ho visto la Cassandra andarsi a posare sull’Aristolochia rotunda, il suo addome piegarsi ed avvicinarsi al lembo inferiore di una foglia. Sono andato a controllare: dove aveva appoggiato l’addome c’erano minuscole uova bianche. Avevo assistito alla deposizione delle uova.
Il 21 aprile individuai una Zeryntia cassandra che svolazzava bassa su un tratto dell’argine artificiale del Metauro.
Era una giornata mite ma tirava vento. La cassandra non cercava fiori nettariferi nè la sua pianta nutrice – quel tratto di terrapieno è ricoperto da cannucce del Reno.
Svolazzava radente la vegetazione avanti e indietro, come un’anima in pena; l’intrico vegetale sotto di lei sembrava bisbigliargli un invito. Vieni a rifugiarti qui.
Mentre le altre farfalle approfittavano del vento per spostarsi, cavalcando le folate – per loro il mondo non ha confini -, la Zeryntia cassandra insisteva a svolazzare in pochi metri quadrati; più volte si è posata, finchè è riuscita a scomparire nell’intrico di cannucce.
(*) Direttiva Habitat 92/43/CEE, Allegato IV (specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa)
Sitografia
https://www.csmon-life.eu/pagina/dettaglio_specie/66
Bibliografia
Bonelli S., Balletto E., Rovelli V., Bologna M.A., Zapparoli M., 2016. Zerynthia cassandra (Geyer, 1828) (Zerinzia) Z. polyxena (Denis & Schiffermüller, 1775). In: Stoch F., Genovesi P. (ed.), Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016.
Didascalie foto:
1 – Zeryntia cassandra, fiume Metauro, 8 aprile 2023
2 – Aristolochia rotunda, fiume Metauro, 9 aprile 2023
3 – Deposizione delle uova, fiume Metauro 15 aprile 2023
4 – Uova di Zeryntia cassandra nel lembo inferiore della foglia, fiume Metauro 15 aprile 2023