Come in ogni pochade che si rispetti è arrivato il momento di ridere. Riassumiamo i fatti. Dopo aver
conquistato il titolo di campione d’Italia con la “capitale della cultura 2024” la grande Pesaro aspira alla
conquista della coppa dei campioni nel lontano 2033 con il titolo di “capitale europea della cultura” a
mezzadria con Urbino. Nel frattempo per lo stesso titolo concorrono alcuni comuni (umbri e marchigiani)
della fascia appenninica con il comune di Norcia come capofila sotto l’egida di un condottiero pressoché
invincibile come il noto Brancaleone – l’eterno Gianmario Spacca – e il sostegno esplicito della Regione
Marche commossa dalla presenza, tra i comuni aspiranti al titolo, di molte realtà investite dal terremoto di
qualche anno fa. Urbino per puntare con decisione alla conquista del titolo europeo avanza la propria
candidatura sia con Pesaro che con i comuni appenninici tanto per confermare la solidità dell’alleanza
ferrea con la stessa Pesaro… Siamo al delirio! Alcune domande molto semplici: 1) se la smettessimo con
queste competizioni virtuali che vanno solo a beneficio dei mercanti in fiera e servono solo a inglobare le
politiche culturali, quelle vere, nelle politiche turistiche, dando alle prime un valore solo economico e
investissimo invece in beni culturali i molti soldi messi in circolazione? 2) Al di là dell’impegno senza
respiro di alcuni volonterosi (colti e raffinati) per abbellire il nulla cosmico emanato da piazza del Popolo,
cosa resta, oltre al consumo, a una comunità intesa come luogo di relazione e di autentica crescita civile al
termine dell’anno “capitale” 2024? 3) Ma se proprio il titolo europeo del 2033 è così ambìto dalla città di
Pesaro perché non camuffarsi da “comune appenninico” ed entrare nel trenino di comuni che, con
l’invincibile Spacca e con il governo regionale dalla loro, già sopravanzano nettamente le aspirazioni dei
nostri ottimati? In fondo l’Ardizio e il San Bartolo dovrebbero essere sufficienti per classificare Pesaro
come Comune montano senza alcun bisogno dei soccorsi del grande condottiero, ora assiso a Strasburgo. O no!
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