22 settembre 2024
In mezzo ai residence, a Ponte Sasso di Fano, sopravvive una vecchia casupola ad un piano, abbandonata.
A fargli compagnia un vecchio fico. Di sfuggita, li avevo notati questa estate durante il monitoraggio dei fratini, quando in auto percorrevo via Ammiraglio Cappellini per portarmi dalle zone di nidificazione di Torrette a quella di Marotta, o viceversa. Non mi ero mai fermato. Volevo effettuare il monitoraggio prima dell’invasione giornaliera dei bagnanti. Raggiungevo all’alba il primo tratto di spiaggia (a volte Marotta, a volte Torrette) dove i piccoli trampolieri nidificano sulla sabbia. Quando il disco solare sorgeva sopra l’orizzonte marino il mio binocolo già seguiva le coppie di fratini e i loro pulli nella debole luce mattutina. Mi portavo poi all’altro sito di nidificazione, ma avevo fretta. Non volevo essere ancora in spiaggia con binocolo e fotocamera quando giungevano le masse di bagnanti. A volte percorrevo in auto la strada del lungomare di Marotta e Ponte Sasso, da un lato la spiaggia con i suoi stabilimenti balneari, dall’altro un susseguirsi ininterrotto di residence, alberghi, ristoranti, bar, gelaterie, parchi giochi, piscine. Più spesso percorrevo la strada parallela – via Ammiraglio Cappellini – adiacente alla ferrovia. Anche da quel lato è un susseguirsi di residence, case vacanze, hotel, campeggi.
Un articolo su Ponte Sasso¹ riporta che “Lo sviluppo residenziale e turistico parte dagli anni 60” e che Ponte Sasso “Fino agli anni 50 era poco altro che qualche casa sparuta tra i campi e la spiaggia e le uniche attività erano quelle contadine e marinare.”
A parte il casello ferroviario, la casupola è l’unico edificio preesistente alla trasformazione turistica di Ponte Sasso (e Torrette), c’era quando intorno vi erano solo i campi e la duna costiera; è ciò che resta di “qualche casa sparuta tra i campi e la spiaggia”.
Oggi, a stagione finita (sia quella riproduttiva dei fratini che quella balneare), fermo l’auto davanti alla casupola.
Lo spiazzo antistante, che un tempo faceva parte dei campi che circondavano questo presidio agricolo, è asfaltato, vi sono disegnate le piazzole per il parcheggio (di pertinenza del vicino residence). Una rete separa il parcheggio dalla casupola. In quei pochi metri quadrati di terra c’è il fico. La recinzione è addossata al suo tronco storto e contorto. Vicino, abbandonati, una poltrona, due materassi appoggiati alla parete della casupola, una batteria per auto, una cassettiera in formica, una bombola del gas.
Degrado. Cercavo tracce di come era questo tratto di costa fanese prima dell’avvento del turismo degli anni ‘60, trovo solo un angolo dove sono state depositate le scorie dell’industria turistica. Di quel mondo contadino a ridosso della spiaggia è rimasto solo il fico.
(1) https://destinazionefano.it/pontesasso-di-fano/
Didascalie foto:
1 – Ponte Sasso (da CLAPPIS, Silvano; LUNGHI, Tomas; MAGGIOLI, Sergio, Fano, 2006); tra i residence in basso s’intravede il tetto della casupola
da 2 a 5 – La casupola e il fico, Ponte Sasso (Fano), 22 settembre 2024