28 febbraio 2021

Il fenicottero staziona ai bordi di una caletta di Baia del Re. 

Lunga più di due chilometri e confinante con la ferrovia adriatica, la spiaggia è raggiungibile solo dalle due estremità (fuori della stagione balneare i sottopassi ferroviari sono chiusi). Trovandosi la caletta più o meno a metà della spiaggia, per raggiungerla occorre percorrere più di un chilometro a piedi.

Due giorni fa su alcuni organi di stampa locali era apparsa la notizia della presenza del fenicottero, l’articolo conteneva pure i consigli del CRAS (Centro Recuperi Animali Selvatici) sui comportamenti da tenere:

«Da qualche giorno viene segnalata la presenza di un fenicottero che, volando, si sposta tra Pesaro e Fano. Si tratta di un soggetto che si sposta probabilmente, come spesso accade, dalle Saline di Cervia verso Santa Margherita di Savoia e viceversa. Non è in difficoltà e non necessita di essere recuperato. Ha bisogno ditranquillità e riposo. Sono animali estremamente delicati, soggetti a stress spesso provocato dalla presenza umana. Consigliamo caldamente di non avvicinarlo per fotografarlo (e tanto meno di cercare di toccarlo). Chiediamo a chi passeggia lungo il litorale, se accompagnati da cani, di tenere gli stessi legati al guinzaglio per non arrecare disturbo al fenicottero che ricordiamo essere una specie particolarmente protetta» (Vivere Fano, 26 febbraio 2021).

È ancora mattina presto quando lo individuo, oltre me e mia moglie, non ci sono altre persone. Per un po’, seduti su un tronco spiaggiato, ci godiamo la visione di quel collo ridicolmente lungo, di quel rosa che compare tra il bianco del piumaggio. Condivide con i gabbiani le acque basse della caletta mentre all’esterno il mare è agitato. In quell’acqua calma e poco profonda il grande trampoliere fa scomparire la testa alla ricerca di cibo. 

La situazione di tranquillità ben presto svanisce, un po’ alla volta la spiaggia si popola di persone a passeggio che approfittano della bella giornata festiva (tra l’altro, per contrastare l’epidemia in corso da Covid-19, da domani la regione passerà da zona gialla ad arancione con maggiori restrizioni). 

La prima a giungere è una donna con il cane lasciato libero che si sta dirigendo verso il fenicottero. Chiedo alla donna di legare il cane avvertendola della presenza del grande trampoliere e dell’obbligo per legge di tenere il cane al guinzaglio, lei mi risponde: «E’ un cucciolo, attaccherà un fenicottero!», un attimo dopo il grande trampoliere è costretto ad alzarsi in volo.

Passati i due, il volatile torna a posarsi nella caletta ma in breve tempo l’arenile si riempie di persone a passeggio.

Qualcuno passa accanto al fenicottero senza notarlo, la maggior parte estrae lo smartphone e gli scatta delle foto. 

Lui accetta di buon grado di farsi fotografare ignorando quei piccoli assembramenti sulla riva di fotografi improvvisati – tra l’altro l’interesse per l’animale insolito dura poche decine di secondi, giusto il tempo dello scatto -; gli assembramenti che gli interessano sono ben altri, quelli con i suoi simili, nelle saline.

Purtroppo in tanti sono a passeggio con il cane lasciato libero e solo alcuni, vedendo il fenicottero, si preoccupano di legare il proprio animale al guinzaglio.

Ad alcuni dei quattro zampe non sfugge la presenza del grande volatile. Quando le persone o i cani gli si avvicinano eccessivamente il fenicottero si allontana portandosi dove l’acqua è più profonda, ma, mentre gli umani non vanno oltre la riva, qualche cane – a cui non pare vero passare dalla monotona vita da salotto ad una parvenza di caccia grossa – continua l’avvicinamento entrando in acqua e costringendo il fenicottero a levarsi in volo. 

Passato il pericolo, lui torna in quella caletta che, evidentemente, lo attrae più delle altre – forse la diversa disposizione delle scogliere (senza l’apertura centrale) favorisce un maggior accumulo di fango (e di cibo) sul fondale.

Ogni pochi minuti il fenicottero è costretto ad alzarsi in volo dalla caletta, anche se persevera nel tornarci.

Lascio la caletta all’ennesimo levarsi in volo provocato dall’avvicinarsi di un cane. Il suo padrone, dopo avere scattato una foto, riprende la passeggiata e non si accorge del suo cane che si dirige verso il grande trampoliere, concentrato com’è sullo smartphone; probabilmente sta condividendo la foto. Chissà, magari alla foto sta aggiungendo un commento sulla bellezza della natura e su come lui l’apprezza.

Il giorno seguente leggo su un organo di stampa locale l’articolo “Cani si avventano sul fenicottero in spiaggia, lite tra proprietario e passanti”. L’articolo si riferisce ad un’altra spiaggia ma il fenicottero molto probabilmente è lo stesso (le due spiagge distano circa 7 chilometri); la situazione descritta non solo non è dissimile ma è peggiore di quella da me osservata alla Baia del Re. 

28 febbraio 2021. Non c’è pace per lo splendido fenicottero che in questi giorni si sposta lungo il litorale pesarese. Genitori distratti e proprietari di cani maleducati i peggiori nemici del volatile.

Ieri, complice il clima primaverile, in tanti si sono riversati sulla spiaggia. Star della giornata è stata sicuramente il giovane fenicottero che temporaneamente staziona sul litorale pesarese per nutrirsi e riposarsi nel suo migrare dalle Saline di Cervia a Santa Margherita di Savoia. Nonostante i consigli del Cras – ovvero di di non avvicinarlo per fotografarlo e tanto meno di cercare di toccarlo e di tenere i cani legati al guinzaglio per non arrecargli disturbo – diverse famiglie hanno permesso ai bambini di corrergli incontro battendo le mani per farlo fuggire, molti fotografi dilettanti si sono avvicinati a pochi metri da dove si trovava e, cosa ancora peggiore, diversi cani (per fortuna di piccola taglia) gli si sono avventati contro, fermati da persone per fortuna sensibili. Come ci racconta Gianfrancesco, un nostro lettore: “Un proprietario a cui è stato fatto notare che è obbligatorio tenere i cani al guinzaglio sulla spiaggia e che, in ogni caso, il suo cane continuava a correre verso l’uccello (che è specie protetta, in Italia) spaventandolo e rischiando di metterlo in fuga, rispondeva con un sorriso ironico: “È la natura! Il cane è cacciatore!”. Per fortuna nessuno ha riso alla battuta e, anzi, un signore ha chiamato i vigili. Al che il proprietario gli si è avvicinato minaccioso dicendogli a muso duro: “Cosa fa, chiama i vigili? Si vergogni!”. Una donna ha invitato il proprietario a leggere il cartello all’entrata della spiaggia, in piazza della Libertà e di prendere visione dell’entità delle multe. L’uomo ha risposto: “Quel cartello lo abbiamo già buttato giù a calci” (cosa che poi abbiamo verificato: il cartello è stato in effetti abbattuto)”. Come spesso accade non è il cane il vero problema ma quell’animale a due zampe del proprietario. Comunque la difesa del fenicottero continua, grazie a tanti pesaresi amici della natura, ma l’animale resta in costante pericolo.” (Vivere Pesaro, 1 marzo 2021)

Didascalie foto:

1 – Fenicottero, Baia del Re, 28 febbraio 2021

2 – All’esterno della caletta il mare è mosso

3 – La testa del fenicottero sparisce sotto l’acqua alla ricerca di cibo

4 –  la spiaggia si popola di persone a passeggio che approfittano della bella giornata festiva

5 – Passanti intenti a fotografare il fenicottero

6 – Un padrone, notando la presenza del fenicottero, lega il cane al guinzaglio

7 – Quando le persone o i cani gli si avvicinano eccessivamente il fenicottero si allontana portandosi dove l’acqua è più profonda

8 – Un passante si porta troppo vicino al fenicottero per fotografarlo, spaventandolo

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