Il desiderio di andare alla Coop ha una sua ambigua spontaneità negli esseri dall’andatura eretta, su due zampe. Il desiderio di andare alla Coop non nasce dalla necessità di andare alla Coop, di questo parleremo dopo, si tratta invece di qualcosa di imperscrutabile, che tuttavia è materia di studi approfonditi ed esperimenti geniali da parte degli studiosi del comportamento bipede. Non sto parlando dei canguri. Come è noto, i canguri non frequentano i supermercati, pur essendo (per le andature più veloci) bipedi. Tra l’altro non sono neanche molto diffusi. E inoltre visti dal vivo mi sono sembrati bruttini, senza offesa per la specie, ma se questo può bilanciare il giudizio, al momento attuale, con le elezioni amministrative in corso, fanno più paura e disgusto i manifesti con le immagini dei candidati. Non sono bruttini, sono inguardabili, almeno nell’ottanta/novanta percento dei casi. Non si tratta di antropologia spicciola – un po’ di pazienza e poi torno alla Coop – né di critica fotografica: uno guarda certe facce, legge gli slogan da encefalogramma piatto e subito immagina che cosa possano fare, quali disastri di ignoranza e stupidità. Non sto parlando dei canguri. Anzi, così i canguri vengono rivalutati, sebbene rimangano bruttini: i piedi sono esagerati, la testa veramente piccola, pare quella di un coniglio. E ci sono somiglianze con i parlamentari italiani: fanno salti a piedi pari da un posto all’altro. Ma ecco la necessità di andare alla Coop. Qualcosa dovevo comprare e non mi ricordavo cosa. Però una voce diffusa diceva: la Coop il 25 aprile resterà chiusa, per festeggiare la liberazione dell’Italia dal Fascismo, e questo mi ha riempito di felicità perché non ero semplicemente un consumatore di prodotti ma una persona. Non ero un canguro e neanche un parlamentare di destra. Ed è per questo che il desiderio di andare alla Coop a volte prescinde dalla necessità di andarci. Poi si vedono certe facce che sono stranamente ricomparse lungo le nostre strade e uno si chiede se ci siamo davvero liberati. Come diceva Leopardi: la felicità è aliena nell’universo. Penso che, come per le erbe infestanti, e trascurando per una volta ogni delicatezza per la biodiversità, sarebbe ora di darci un taglio. Non solo alle erbe infestanti, dove si nascondono i canguri.
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