Piovono cicche dai terrazzini di nuove patologie.
Le giacche a vento sopra le vestaglie,
le vestaglie sopra i pigiami.
Il compagno si fa le sigarette,
ci sputa sopra più e più volte
manco fosse l’auleta del Parnasso,
sparla delle infermiere.
Bisbiglia voglia, disprezzo, rimpianto.
Ma è meglio di niente, ora, qui, per me.
Sono venuti a prendermi che era luglio.
Abbiamo fatto Via Massarenti, poi Via San Vitale, un ciglio chiuso
sull’occhio di Bologna.
Alla Fondazza insieme a Iaio
abbiamo cercato la sua amica, ma i nomi ai campanelli
erano tutti cambiati.
In quella via ricordo
d’una ragazza in fuga sotto i portici
solo
il bagliore della camicetta.
[immagine di Tullio Ghiandoni]