14 agosto 2024

Continua l’agonia dello Stagno Urbani. Di acqua ne è rimasta ben poca. 

Due germani reali, due alzavole, un airone cenerino, due ballerine bianche: l’elenco degli avvistamenti è molto scarno.

Il vicino l’acquitrino da tempo è una landa di fango secco – che fine avranno fatto i pulli di cavaliere d’Italia che un mese fa vedevo nelle sue acque basse? 

Nell’altro piccolo stagno c’è ancora un po’ d’acqua, ma il livello si è molto abbassato. Ritrovo il giovane di gallinella d’acqua. Le volte precedenti lo vedevo muoversi a ridosso della fitta vegetazione che cresce sulla riva. Ora deve scegliere, o l’acqua o la protezione della vegetazione. 

La siccità ha privato questo luogo della sua ricca avifauna, ma vedo altre ali quando torno all’auto.

Centinaia di balestrucci volano contro le pareti dell’alto capannone industriale eretto nei mesi scorsi di fronte all’ingresso dello stagno.

È una specie gregaria che preferisce nidificare in colonie numerose e quando sono terminate le fasi riproduttive – a metà agosto -, prima di lasciare i territori europei e dirigersi verso l’Africa, i balestrucci si radunano in grossi stormi. 

Ali spiegate che assumono la forma di una balestra, altre che riposano sul cornicione. Piuttosto che posarsi sui rami o sul terreno, preferiscono quelle pareti di cemento.

Da diversi mesi dalle finestrelle dei capanni ornitologici dello stagno Urbani si presenta un paesaggio mutato. L’alto capannone fa da sfondo agli specchi d’acqua. Quella presenza che disturba me ed i fotografi naturalistici sembra essere apprezzato dallo stormo di balestrucci.

Gli scorsi anni durante la migrazione vedevo i balestrucci sorvolare l’azzurro dello specchio d’acqua, ora volano a ridosso di un altro azzurro, quello con cui sono state dipinte le pareti esterne del capannone industriale.

Il nome scientifico della specie, Delichon urbicum, indica la sua predilezione per i territori antropizzati – i balestrucci nidificano sotto grondaie o cornicioni degli edifici. 

Ne vedo alcuni volteggiare sotto il cornicione in corrispondenza dello spigolo del capannone e poi aggrapparsi sotto quella sporgenza. Chissà? magari stanno già pensando alla prossima stagione riproduttiva; è come se volessero verificare se quel punto è adatto alla costruzione del nido. 

Didascalie foto:

1 – Acquitrino dello stagno Urbani (Fano) completamente secco. Si nota a sx il capannone industriale recentemente costruito

2 – Pullo di cavaliere d’Italia, 7 luglio 2024, stagno Urbani

3 – Giovane di Gallinella d’acqua, 20 luglio 2024, stagno Urbani

4 – Stormo di balestrucci nei pressi del capannone industriale, 14 agosto 2024

5 – Balestrucci posati sul cornicione

da 6 a 8 – Alcuni balestrucci sopra e sotto il cornicione in corrispondenza dello spigolo

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