Notturno
Le inquiete
immiti ore della notte
non placano.
Gesti accennati,
parole silenti.
Atlanti colorati
per andare senza tornare,
corrono latitudini
su carte che s’increspano
nello sfogliare delle dita.
Sul verde delle acque
aspetto il chiarore dell’alba.
Senza contatti
Ancora restiamo
assenti di pelle.
Nessuna carezza intrusiva,
né affettuosa né frettolosa.
Niente brividi
umidi o sfiorati.
Neppure dita
come punte di parole.
E pensare che fuggivo con la tua pelle,
dopo lo scorticamento d’amore.
C’è un silenzio bianco:
raccoglie
tutti i colori del dire.
13.8.20