Dopo avere smontato i mobili, i resti avresti potuto comodamente farteli portare via.
Bastava una telefonata, al numero verde dei rifiuti ingombranti.
Te li sarebbero venuti a prendere gratis sotto casa.
Certo avresti dovuto attendere il giorno giusto.
Metterli fuori sulla strada solo la sera prima.
Ma tu sei un uomo di azione, uno che non temporeggia.
Seppure stanco, hai preferito caricarli sull’automezzo.
Certo avresti potuto condurlo al centro di raccolta differenziata, aperto tutti i giorni.
Non solo gratuitamente, lì sulla rampa ti avrebbero dato pure una mano a scaricare.
Ma tu hai preferito prendere un’altra strada.
Hai scelto la riva del fiume, a poche centinaia di metri dal centro di raccolta.
Forse ti sei mosso nottetempo, ma tu non guardi a queste cose.
Per scaricarli forse ti sei fatto aiutare, da un altro come te.
Hai dovuto pure aprire una sbarra per entrare con l’automezzo nella riva fluviale.
A bloccarti sarebbe bastato un lucchetto, ma da decenni i responsabili di questo bene pubblico non hanno voluto limitare lo smaltimento creativo.
Hai scelto di imbrattare proprio un bel posto, vicino a quell’acqua che corre verso il mare.
Intorno: pioppi, salici, pure un ontano nero svetta a breve distanza.
Proprio lì, in quella riva alberata a pochi passi dal centro di raccolta, hai lasciato un’impronta della tua esistenza, una testimonianza di ciò che sei.
2 gennaio 2020