Le spiagge sono habitat che l’Uomo occupa senza rendersi conto che sono anche la casa di specie animali e vegetali sempre più rare.
Nel 2022, per il quinto anno, seguo la riproduzione del Fratino (Charadrius alexandrinus) nelle spiagge di Torrette di Fano (PU). Nel corso della passata stagione riproduttiva molti esemplari delle coppie in cova sono stati inanellati dagli ornitologi dell’ARCA di Senigallia con anelli gialli nell’ambito del progetto di ricerca e conservazione coordinato da ISPRA.
La marcatura con anelli colorati riportanti una sigla alfabetica di tre lettere leggibile a distanza con binocoli permette di riconoscere i soggetti inanellati e di seguirne gli spostamenti e le nidificazioni.
In un articolo precedente avevo già scritto del ritorno (17 febbraio 2022) nella spiaggia fanese di BHA, un maschio di Fratino che si era riprodotto lo scorso anno e a cui, oltre all’anello giallo, era stato installato un GPS in base ad un progetto di tracciamento dell’ISPRA (ha un’antennina che spunta dal piumaggio).
Dal 23 marzo BHA era in compagnia di una femmina (priva di anelli).
Il 26 aprile un operatore dell’ASET – l’azienda municipalizzata che si occupa della pulizia delle spiagge fanesi – mentre la sua ruspa stava livellando la sabbia scoprì un nido. Il suo mezzo, che per il fratino in cova doveva apparire come un mostruoso predatore che puntava verso di lui, si fermò appena in tempo, a pochi decimetri. Una funzionaria dell’ASET mi telefonò per darmi la possibilità di perimetrare con paletti e corda l’area del nido.
Non erano stati messi segni ad indicare la posizione del nido, ma, grazie alle informazioni fornitemi, riuscii a individuarlo. A pochi decimetri dalla sabbia lavorata vidi BHA accovacciato in una depressione, vicino c’era la sua compagna. Quando si alzò potei notare che era stato deposto un uovo (di solito ne vengono deposte tre, uno al giorno).
Purtroppo, nei giorni seguenti quel nido venne abbandonato dalla coppia. Non so perché, c’è però un episodio che chiarisce la vulnerabilità di queste nidificazioni. La proprietaria di un’abitazione che si affaccia sulla spiaggia, una di quelle case utilizzate solo d’estate le cui finestre incorniciano l’Adriatico, ha raccontato che nei giorni successivi al rinvenimento del nido c’era un bimbo con la madre nei pressi dell’area perimetrata del nido; continuamente il bimbo entrava ed usciva dalla zona delimitata, ignorando le indicazioni contenute nel cartello che avevamo posto in vicinanza e nei pannelli illustrativi disposti lungo tutta la spiaggia. La proprietaria dell’abitazione lo aveva fatto presente alla madre: «Non bastano due cartelli per capire come ci si deve comportare?», ma la madre non reagì ed il bambino continuò ad entrare ed uscire dall’area del nido. Solo in seguito all’intervento del figlio della proprietaria dell’abitazione che in modo più deciso invitò il bimbo a lasciare in pace il nido, la madre (sdegnata) si allontanò col suo bambino.
Per più di un mese dopo l’abbandono del nido continuai a vedere BHA sulla battigia.
Il 6 giugno la sorpresa: una femmina di fratino accovacciata vicino agli ombrelloni della concessione di un campeggio. Mi avvicinai. Lei si alzò ed uscirono i tre pulcini che erano nascosti sotto di lei. Le dimensioni e l’aspetto dei pulcini dimostravano che erano nati da pochissimi giorni.
Giunse in volo il fratino maschio che si posò sotto un lettino – erano le 6 e tre quarti del mattino, la concessione era ancora deserta. Un pulcino si rifugiò sotto di lui, gli altri rimasero con la madre. Ancor prima di leggere la sigla, dal suo piumaggio vidi spuntare l’antennina del GPS: BHA si era riprodotto, il nido di rimpiazzo era sfuggito ai miei controlli.
Quelle creature delle dune costiere si ritrovavano a vagare tra le geometriche file di ombrelloni, ma quell’ordine artificiale non li disturba, semmai temono il disordine del carnaio in cui si trasforma anche questa spiaggia nelle ore centrali ed in particolare durante i week end.
Nella visita successiva, il 10 giugno, rividi la coppia con i tre pulcini. Il maestrale tirava così forte da far correre sulla sabbia il materiale spiaggiato più leggero. Mi chiesi come facessero quei tre batuffoli a non essere a loro volta portati via dal vento.
Il giorno seguente anche la compagna di BHA ebbe un nome: venne inanellata dagli ornitologi dell’ARCA di Senigallia sperimentando una tecnica di cattura degli adulti di fratino con i pulcini al seguito. Ora vestiva l’anello BZJ. In quell’occasione pure i tre pulcini vennero inanellati (con anelli metallici) e pesati: pesavano 8 grammi!
Ora a BHA e a BZJ il compito di vigilare sui loro figli fino all’involo, di farli sopravvivere alle insidie di una stagione balneare già avviata. Li attende un mese impegnativo.
Didascalie foto:
1 – Fratino maschio BHA, 6 giugno 2022, Torrette di Fano
2 – Fratino BHA e pulcino sotto un lettino, 6 giugno 2022
3 – La compagna di BHA con un pulcino, 10 giugno 2022