Lunedì 17 giugno 2024
Rassegna stampa della TV cittadina. Nelle pagine locali dei due giornali ci sono titoli simili, “Assalto al mare” uno, “Assalto alle spiagge” l’altro. Il giornalista li commenta ricordando come nel week end appena trascorso la stagione balneare è entrata in pieno svolgimento: “La prima, vera, rovente domenica d’estate…”.
A me quei titoli creano apprensione. La mia mente va ad alcune spiagge fanesi, quelle dove si stanno riproducendo alcune coppie di Fratino (Charadrius alexandrinus). Da qualche anno io e mia moglie, in qualità di volontari dell’Associazione Naturalistica Argonauta, ci dedichiamo alla protezione dei loro nidi.
Anche quest’anno la deposizione delle uova di questo piccolo piviere è iniziata a fine marzo. In primavera quelle spiagge erano pochissimo frequentate; i principali pericoli per i fratini e i loro pulcini erano i cani lasciati senza guinzaglio.
L’altro pericolo che potrebbe compromettere il loro successo riproduttivo: la distruzione dei nidi ad opera dei mezzi meccanici che sistemano le spiagge, a Fano negli ultimi anni è in buona parte superato. Il progetto per la protezione del Fratino – che riceve annualmente il patrocinio dell’amministrazione comunale e che coinvolge anche l’azienda che si occupa della pulizia delle spiagge – ci autorizza a delimitare i nidi con paletti, corde e cartelli fino al momento della schiusa delle uova – la cova dura circa un mese.
È vero, quelle “recinzioni” possono attirare l’attenzione dei curiosi, ma i cartelli invitano a non avvicinarsi troppo e, in ogni caso, senza quelle perimetrazioni i nidi verrebbero distrutti involontariamente dal calpestio dei bagnanti o dai trattori che livellano e setacciano la sabbia. Evitiamo di delimitare i nidi solo quando si trovano in angoli nascosti, dove non giungono trattori e gente a passeggio.
Con una cadenza di circa cinque giorni controlliamo i tratti di spiaggia interessati alla riproduzione del Fratino. Il controllo dei nidi ci impegna per tutta la stagione riproduttiva (il nostro “lavoro” si concluderà a fine luglio). A volte li rinveniamo dove c’è un po’ di vegetazione della spiaggia – “psammofila” è il termine con cui i naturalisti indicano questo tipo di vegetazione, mentre “erbacce” è il termine utilizzato dalle persone che pensano che la cosa migliore sia eliminarla. Altre volte intorno alla buchetta scavata dai fratini per deporre le uova c’è solo sabbia e qualche detrito spiaggiato; in questo caso puntano solo sul colore mimetico delle uova (crema chiaro macchiettate di nero) e, durante la cova, del loro piumaggio. Ma il mimetismo serve poco, soprattutto se il punto scelto dal fratino è all’interno di uno stabilimento balneare. Anche quest’anno i nostri “recinti” – rispettati dai concessionari – hanno impedito la distruzione dei nidi. Due coppie di fratini si sono così trovate a covare circondate da file di ombrelloni, eppure le loro uova sono giunte alla schiusa, lo stesso è accaduto ad un’altra coppia che aveva situato il nido in un campo da beach volley.
Quest’anno l’area dei nostri controlli si è estesa al di fuori del territorio comunale: ci era stato segnalato un nido nella limitrofa Marotta; visitando quel tratto di spiaggia scoprimmo un secondo nido. L’Argonauta aveva prontamente richiesto al Comune di Mondolfo l’autorizzazione a perimetrare i nidi. L’autorizzazione era stata concessa rapidamente, ma non abbastanza: nei pochi giorni intercorsi quei nidi erano stati distrutti dai lavori di sistemazione della spiaggia.
Le due coppie di fratini che avevano visto, impotenti, le uova schiacciate dal trattore non si sono date per vinte, riproducendosi con nidi di rimpiazzo, una si era trasferita a Torrette di Fano mentre l’altra ha nuovamente nidificato a Marotta, nello stesso tratto di spiaggia. Ma ora eravamo autorizzati, appena scoperto il nuovo nido lo abbiamo recintato.
Mentre nella rassegna stampa il giornalista parla di file di ombrelloni, di “Tanti cittadini e turisti, parcheggi selvaggi e bici ovunque…” io penso ai fratini ancora in cova e ai pulcini che gironzolano per la spiaggia.
I fratini sopportano la convivenza con l’uomo, li aiuta a tenere lontani alcuni predatori naturali, come ad esempio le cornacchie, ma un eccessivo disturbo può causare l’abbandono della covata, come è già accaduto ad alcuni nidi anche quest’anno.
I loro pulcini sono nidifughi, dopo poche ore sono in grado di camminare. Fino al momento dell’involo – che avviene dopo quattro settimane dalla nascita – vengono seguiti dal genitore che li avverte dei pericoli mandando versi di allarme e richiamandoli sotto di lui. Un fratino adulto ha una lunghezza di 15 cm ed un peso di appena 30-60 g, eppure sotto le piume del genitore i piccoli si sentono al sicuro dalla folla di gente in costume.
Proprio ieri, durante “La prima, vera, rovente domenica d’estate…”, mi è stato segnalato che alcuni bagnanti avevano piazzato l’ombrellone a ridosso del recinto di un nido. Così come per i pulcini sentirsi al sicuro tra le piume del genitore può essere una pia illusione, le corde, i paletti e i cartelli che noi sistemiamo intorno al nido riescono a proteggere le uova dal calpestio involontario e dai mezzi che puliscono le spiagge ma nulla possono contro l’insensibilità (per non dir di peggio).
Didascalie foto:
1 – Nido di fratino (n.13), Torrette di Fano, 29 maggio 2024
2 – Nido di fratino (n.12), Torrette di Fano, 29 maggio 2024
3 – Fratino in cova, spiaggia di Marotta, 29 maggio 2024
4 – Torrette di Fano, 2024, lavori di sistemazione della spiaggia
5 – Spiaggia di Torrette di Fano, 14 maggio 2024 subito dopo i lavori di sistemazione della spiaggia: i recinti hanno impedito la distruzione dei nidi (n.8 e e 9) di Fratino
6 – Spiaggia affollata (tra Fano e Pesaro), giugno 2018
7 – Fratino con pulcino tra i lettini, Torrette di Fano, giugno 2022
8 – Il genitore di fratino ha richiamato i pulcini sotto di lui, Torrette di Fano, luglio 2023