Potrebbe diventare un tema
il cormorano solitario
che attraversa le nuvole
e guarda il vasto verde
in un mattino fresco
di vento e mare bianco.
Il nuotatore aspetta la calma
delle onde che si frangono,
cala gli occhialini e si tuffa.
Come cambiano i colori sotto
l'epico grigio delle nuvole.
Lui è un magro relitto
della mia generazione.
Il cormorano lo distingue
nel verde nell’argento nel bianco
se affiora e si immerge di nuovo
con il suo tronco ossuto.
Beve un po’ di acqua salata,
sente sul corpo il viscido
di alghe e qualcosa che viene
dal fiume, non sa cosa, se rami
o foglie che funebri lo sfiorano.
Solo il cormorano, tra i riflessi
argentati distingue i corpi.
Non è la giornata ideale
con quell’argento del cielo
e il verde crudo del mare
e i cumuli che si ammassano
sui cirri, sporchi di cenere.
Il cormorano s’impegna in virate
e planate, sopra l’unico nuotatore.
Il tema è questo e avrebbe
la mia commossa attenzione
se l’uccello mandasse un grido
di solidarietà o di scherno
e il nuotatore volgesse la testa.
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