Il 28 giugno 1914 vengono assassinati l’arciduca (erede al trono) Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia per mano di Gavrila Princip, uno studente bosniaco della Mano Nera (organizzazione terroristica serba). Il conflitto ha inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’impero austro-ungarico al regno di Serbia. Per il gioco delle alleanze degli ultimi decenni del XIX secolo, in guerra si schierano le maggiori potenze mondiali: da una parte gli imperi centrali e dall’altra gli Alleati. È la Grande Guerra, così detta prima che iniziassimo a numerarle. Nove milioni di morti.
Ma un anno prima cosa succedeva?
Ce ne dà conto un bel libro di Florian Illies (Schlitz; 4 maggio 1971, storico dell’arte, editorialista della «Frankfurter Allgemeine Zeitung»): 1913. L’anno prima della tempesta. Marsilio, VE 2013.
Il mondo, allora ha una vivacità talentosa: letteratura, arte, musica sono dispiegate da una serie di opere e di autori, forse non più avvenute…
Il libro è diviso in dodici capitoli, ognuno per mese da gennaio a dicembre, la scrittura è raffinatissima e ci porta a fianco degli avvenimenti, dei personaggi e dei loro incontri non ancora rovinati e disillusi dalla tragedia che si abbatterà sull’ Europa. Le storie si snodano da un mese all’altro, e un personaggio di cui si descrive un fatto in un mese, viene seguito quasi mese per mese, come infuturando il suo cammino.
Vienna in quell’anno è al centro della modernità. Alcuni nomi: S. Freud, A. Schnitzler, E. Schiele, G. Klimt, A. Loos, K. Kraus, O. Wagner, H. von Hofmannsthal, L. Wittgenstein, G. Trakl, A. Schönberg, O. Kokoschka.
A gennaio. Franz Kafka che è perso nell’amore di Felice Bauer. Lei non si fa viva per qualche giorno, lui si sveglia da un sonno pieno di sogni o incubi e inizia a scrivere Le Metamorfosi. A Vienna arriva, con un passaporto falso Stravros Papadopoulus che si chiama in realtà Iosif Vissarionovitč Dzugašvili. Abbandona dal 1913 il suo nome georgiano e sarà Stalin, Iosif Stalin.
Sigmund Freud nel suo studio in Bergasse 19 lavora su Totem e tabù.
Gabriele D’Annunzio regala ad un amico il suo Il martirio di San Sebastiano e data la dedica “1912+1”.
Thomas Mann è in prima fila a Berlino, va in scena la prima di Fiorenza, che aveva scritto all’inizio del suo amore per Katia. Alfred Kerr ne fa una sadica stroncatura che esce sul “Der Tag” il 5 gennaio definendo Mann “effeminato”, un’allusione all’omosessualità che lo scrittore teneva nascosta?
Rilke, fuggito dall’inverno è a Ronda nell’Hotel Reina Victoria dove ogni tanto lavora alle Elegie duinesi, pensando forse a Lou, la donna che gli prese la verginità.
A Monaco, Osval Spengler sta scrivendo la prima parte de Il tramonto dell’Occidente.
Marcel Proust siede nell’insonorizzata stanza in Boulevard Haussmann 102 a Parigi cimentandosi su quella cattedrale alla memoria che è Alla ricerca del tempo perduto.
A febbraio all’Armony Show di New York Marcel Duchamp espone il Nudo che scende le scale. Ma i nudi sono ovunque: Alma Mahler di Kokoschka, le ragazze viennesi di Klimt, di Schiele.
A marzo il “concerto dei ceffoni”, Schönberg viene preso a schiaffi in pubblico: i suoi toni sfidano i timpani! Virginia Woolf sta preparando il suo primo libro.
Ad aprile, il 20, A. Hitler festeggia i suoi 24 anni. T. Mann sta elaborando la Montagna magica. W. Gropius pubblica Progressi della moderna architettura industriale.
A maggio I. Strawinskij festeggia la prima di Le sacre du printemps e incontra la sua futura amante Coco Chanel.
A giugno D. H. Lawrence fugge con Frida von Richthofen, che gli ispirerà Lady Chatterley in Alta Baviera.
A luglio Picasso è malato gravemente e Eva Gouel scrive a Gertrude Stein: “ … H. Matisse passa regolarmente … Oggi ha portato dei fiori per Pablo… “
Ad agosto è l’estate del secolo: non lavora nessuno.
A settembre a Monaco S. Freud e C. G. Jung incrociano le spade. L. Armstrong si esibisce in pubblico per la prima volta e C. Chaplin firma il suo primo contratto con una casa cinematografica.
Ad ottobre il 17 a Johanisthal, vicino a Berlino, esplode lo Zeppelin L2, era il volo inaugurale.
L. Wittgenstein, che comincia a lavorare al Tractatus, è in viaggio verso la Norvegia e scrive una lettera a Bertrand Russell su alcune questioni, ma la dimentica a bordo della nave.
A novembre A. Loos progetta case dalle linee chiare, per lui l’ornamento è un delitto.
Prada inaugura a Milano la sua prima boutique. In Germania è freddo, B. Brecht prende un raffreddore.
A dicembre K. Malevitč dipinge un quadrato nero (una premonizione?).
Robert Musil afferma “Tutto è dischiuso: l’avvenire e le labbra delle belle donne”.
Ma l’incombente tragedia chiuderà moltissime labbra di donne e uomini.