Seconda metà di giugno. Il Rovo si prepara a produrre le sue more; api ed altri insetti impollinatori ne visitano i fiori rosa. Allungandosi, i suoi rami spinosi chiudono i sentieri del Metauro.
Con l’esplosione del caldo e della vegetazione le rive del fiume e di altri specchi d’acqua laterali smettono (quasi) di essere frequentati dall’Uomo, che preferisce la brezza marina e l’aria condizionata.
Crescono di numero altri frequentatori: le libellule; sia gli esili zigotteri, come Ischnura elegans, Coenagrion puella e Simpecma fusca, che i più robusti anisotteri, come le rosse Crocothemys erythraea e Sympetrum fonscolombii, l’azzurra Orthetrum cancellatum e la violetta Trithemis annulata – in realtà sono gli addomi dei maschi a tingersi di questi colori, quelli della maggior parte delle femmine sono giallastri.
Rilevo anche specie meno frequenti, come Sympetrum meridionale e Orthetrum albistylum; l’areale di distribuzione di quest’ultima dovrebbe essere limitato al Nord Italia (fino all’Emilia Romagna), ma in più occasioni, come in questo mese di giugno, ho avvistato individui di questa specie sulle rive del Metauro.
In precedenza le larve di queste libellule avevano abbandonato l’ambiente acquatico, si erano arrampicate su steli verticali o su altri supporti, dove si erano ancorate per l’ultima muta.
Dopo avere abbandonato le loro esuvie, i loro corpi, per la prima volta alati, popolano gli specchi d’acqua del Metauro; una “folla” colorata che sorvola in questi giorni le superfici acquatiche e si posa sulla vegetazione ripariale.
Non a caso, proprio in questo mese, preferibilmente tra 16 ed il 18 giugno, la Società Italiana per lo Studio e la Conservazione delle Libellule “Odonata.it”, organizza l’iniziativa “Dragonfly Days” con eventi su tutto il territorio nazionale – la libellula dagli inglesi è chiamata “Dragonfly”.
Molti maschi mostrano uno spiccato atteggiamento territoriale difendendo dalle intrusioni dei suoi congeneri il tratto di specchio d’acqua scelto.
Da poco uscite dalle esuvie eppure già impegnate a perpetrare la specie.
Non hanno molto tempo a disposizione, la loro vita da adulte è breve – a parte poche eccezioni, dura alcune settimane, in alcuni casi soltanto un paio.
Il maschio afferra la femmina per la nuca o per il pronoto (tra capo e torace), poi la coppia vola in tandem fino ad un posatoio. Il maschio incurva fortemente l’addome, avvicinando il proprio orifizio genitale all’organo copulatore in modo da riempirlo di sperma. Successivamente ripiega leggermente l’addome per invitare la femmina ad incurvare a sua volta il suo, e così le due libellule procedono all’accoppiamento disponendosi nella tipica posizione a forma di cuore.
Sempre volando in tandem, la coppia depone le uova; in alcune specie le femmine si posano sulle piante acquatiche a cui saranno “affidate” le uova, in altri casi la deposizione avviene in volo (sulla superficie dell’acqua).
Didascalie foto:
1 – Maschio di Orthetrum cancellatum, 15 giugno 2023, Lago Vicini, Fano
2 – Femmina di Orthetrum cancellatum, 25 giugno 2023, Stagno Urbani, Fano
3 – Maschio di Orthetrum albistylum, 25 giugno 2023, Stagno Urbani, Fano
4 – Il maschio di Coenagrion puella ha afferrato la femmina per il pronoto, 15 giugno 2023, Lago Vicini, Fano
5 – Il maschio di Coenagrion puella ha afferrato la femmina per il pronoto, sulla dx un esemplare di Ischnura elegans, 15 giugno 2023, Lago Vicini, Fano
6 – Ischnura elegans in accoppiamento, 15 giugno 2023, Lago Vicini, Fano