Realismo politico. Considerato che i reali contendenti della guerra in Ucraina sono la Russia di Putin e la Nato di Stoltenberg, perché non vanno direttamente loro a un tavolo di trattative e si accordano su una situazione geopolitica accettabile per entrambi? Sarebbe così difficile? O forse le migliaia di vittime civili e militari e la distruzione delle città sono dei sacrifici utili alla causa? Quale causa? Da una parte la guerra serve per unire la nazione russa minacciata dall’occidente, dall’altra dimostrare che la Nato è al servizio del mondo libero e civile. Se la verità fosse un bene comune, si potrebbe facilmente dimostrare che la Russia non ha alcun bisogno di un regime illiberale e intollerante (e criminale) e che il mondo libero e civile non è né libero né civile (ed è anche criminale). Gli oligarchi sono dappertutto, a oriente e a occidente. E cercare qualcosa che vada oltre la geopolitica?
Forse un ragazzo di oggi si chiederebbe a che serve tutto questo. Sarebbe emozionalmente dalla parte degli aggrediti, non conoscendo le provocazioni e le minacce subite dagli aggressori. Certo, ogni nazione dovrebbe essere libera di scegliere da che parte stare, ma questo non valeva anche per il Cile di Allende? Una proposta semplice semplice: la Russia che entra nella Nato, e se vuole, perché no?, anche la Cina. Così si potrebbero – in attesa di smantellarli – direzionare i missili verso il culo dei generali bellicosi, non verso quelli che in questi giorni dimostrano maggiori capacità di ragionamento dei politici (non sto parlando dei clown alla Salvini).
Sulle astronavi funziona.
(immagine di Justus Menke)