18 dicembre 2021
Tre surfisti approfittano del mare molto mosso. Giocano con le onde, protetti dalle loro mute nere.
La barra di foce è aperta. Due cani alle estremità opposte. La portata del Metauro che in quel punto si immette nell’Adriatico non consente loro d’incontrarsi/annusarsi.
A malincuore, tornano sui propri passi obbedendo ai richiami dei padroni.
A breve distanza dalla foce, i frangenti hanno depositato sulla spiaggia ghiaiosa resti vegetali di origine fluviale – il mare ha restituito alla terraferma ciò che il fiume gli aveva appena consegnato.
Posato su un ramo prominente di quel materiale accumulato nella battigia, un maschio di Codirosso spazzacamino.
Dalla colorazione grigio-nerastra del piumaggio spiccano il bianco delle macchie alari e l’arancione della coda.
Ogni autunno i codirossi spazzacamini giungono a Fano e vi si trattengono per tutto l’inverno.
All’arrivo della primavera lasciano la fascia costiera per tornare nei luoghi di nidificazione. In estate diverse volte mi è capitato di osservare codirossi spazzacamini nella zona appenninica. Ne ricordo uno vicino alla vetta del Monte Nerone; dal becco pendeva l’imbeccata per i suoi piccoli.
L’esemplare che sto guardando potrebbe provenire dall’Europa centrale e orientale oppure appartenere alla popolazione appenninica ed avere compiuto solo un breve spostamento altitudinale.
Mi piace pensare che provenga dal nostro Appennino, che sia appena giunto di fronte alla distesa marina e quello della risacca sia per lui un rumore nuovo.
Mentre, a tappe, scendeva la vallata attraversando pascoli, boschi, campi e centri abitati, ha visto il monte che aveva lasciato ammantarsi di neve.
Ora volge lo sguardo verso le onde che si infrangono a pochi metri da lui, ha capito che è giunto al termine del suo sentiero aereo.
Didascalie foto:
1 e 2 – Maschio di Codirosso spazzacamino, 18 dicembre 2021, spiaggia di Madonna Ponte (Fano)