Sulle colline a sud di Fano ci sono parecchie case abbandonate, molte ridotte a ruderi.
Come quella dispersa in mezzo ad un campo aperto, la cui stradina (non più calpestata) è una striscia verde che s’insinua nella terra lavorata.
O come questa in rovina priva di tetto ed assediata dalla vegetazione. Inutile il cartello (arrugginito) di divieto di accesso sulla sbarra spalancata.
Sul piccolo spiazzo che un tempo era un cortile vola una Vanessa atalanta.
Probabilmente ha il suo rifugio invernale in questo rudere.
Deve essere sfarfallata la scorsa estate – a differenza di altre farfalle, l’Atalanta non vive una sola stagione.
Attende in uno stato di ibernazione l’arrivo della primavera; ma è bastata una giornata soleggiata, come questa, per farla uscire dal torpore.
La farfalla si posa sul muro esterno di ciò che resta della casa, accanto ad una larga crepa.
Vuole scaldare le ali scure al debole sole dicembrino.
Ali con eleganti disegni rossi e bianchi ma danneggiate dalla “lunga” esistenza – per una farfalla una manciata di mesi è un’età avanzata.
Il rifugio in cui svernare non lo ha scelto a caso, quelle rovine per lei sono il futuro. In primavera i suoi bruchi potranno nutrirsi delle foglie di piante ruderali, Ortica e Parietaria.
12 dicembre 2021
Didascalie foto:
1 – Casa dispersa nel campo lavorato
2 – Rudere
3 e 4 – Vanessa atalanta, Monteschiantello (Fano), 12 dicembre 2021