14 Marzo 2021
Ampie macchie candide nella siepe che costeggia il viottolo: sono i fiori del Prugnolo selvatico che compaiono prima delle foglie; qualche sparuta bacca corrosa sopravvive in quel mare di petali bianchi. Di quelle “bacche” (in realtà sono drupe) sferiche bluastre maturate in autunno resta ben poco, la loro polpa rinsecchita, lacerata, imbrunita dal tempo, lascia intravedere il nocciolo. Bacche e fiori: elementi della vecchia stagione accanto a quelli della nuova.
Il viottolo conduce ad un acquitrino popolato da uccelli acquatici.
Le più numerose sono le alzavole, una venticinquina.
Le più piccole anatre europee giungono ogni anno quando l’estate volge al termine e si trattengono fino alla primavera successiva.
Condividono l’acquitrino ed il vicino stagno coi germani reali; le due specie di anatre approfittano della piccola oasi per la protezione della fauna istituita intorno a questi specchi d’acqua – da quando l’oasi è stata creata la loro presenza si è fatta regolare.
Le anatre trascorrono l’inverno in queste acque e nel canneto (preclusi alla caccia) mentre a poche centinaia di metri si spara tutto attorno.
Per i germani questo luogo è adatto anche alla riproduzione mentre le alzavole per nidificare dovranno spingersi fino alle regioni settentrionali della Russia. Sarà un lungo viaggio, inframezzato da soste.
Alcune coppie di alzavole sembrano essersi già formate. Una di queste riposa a ridosso del capanno ornitologico, un’altra pastura lì vicino. Capovolgono il corpo immergendo solo la testa e il collo, mostrando il sottocoda color camoscio.
La femmina interrompe la ricerca di cibo, fuoriesce dall’acqua e si dedica alla cura del piumaggio. Facendo notevoli contorsioni, col becco passa in rassegna penna su penna. Mentre “pettina” il suo piumaggio (in certi momenti volutamente arruffato) lo specchio alare verde metallico è l’unica cosa che spicca nella sua (anonima) livrea bruna. Il piumaggio non viene semplicemente pettinato, viene reso impermeabile grazie al velo di grasso secreto dall’uropigio e spalmato col becco sulle penne.
Poi lei riprende la ricerca del cibo, ora tocca al maschio dedicarsi alla cura del piumaggio. Uguali contorsioni del capo per utilizzare il becco a mo’ di spatola su una livrea assai più variopinta. Il verde brillante dello specchio alare si somma ai colori rossiccio e verde del capo e alle picchiettature a forma di onde del dorso.
Poi anche lui torna ad alimentarsi.
Fra pochi giorni le alzavole partiranno. Staranno pensando al lungo viaggio che le attende? Oppure sarà la luce (la lunghezza del dì) e la chimica (gli ormoni) a decidere per loro? e dovranno semplicemente ubbidire ad uno stimolo?
Forse prima di andarsene vedranno giungere nella loro contrada invernale altre specie, più precoci di loro nell’intraprendere la migrazione.
Come le bacche di prugnolo superstiti assediate dai nuovi petali, le alzavole, nuotando tra i nuovi arrivi, rappresenteranno la stagione che sta finendo.
Didascalie foto:
1 – Tra i fiori del Prugnolo una drupa della passata stagione.
2 – Maschio di Alzavola
3 – Maschio di Alzavola in riposo
4 – Femmina di Alzavola che spazzola il piumaggio
5 e 6 – Maschio di Alzavola che si dedica alla cura del piumaggio