Anche quella mattina (18 ottobre 2020) la passeggiata nella spiaggia di Torrette (di Fano) aveva dato i suoi frutti. Il mio binocolo aveva potuto inquadrare un fratino, un corriere grosso, tre piovanelli pancianera. Avevo pure avvistato un martin pescatore posato sulla scogliera. Ma in quella fresca mattinata di ottobre qualcos’altro aveva attirato la mia attenzione.
Sulla linea dell’orizzonte marino c’era la ciminiera di una nave da cui usciva il fumo, fin qui niente di strano, ma lo scafo dov’era? Non solo, ad una certa distanza dalla ciminiera, c’era qualcosa sospeso nell’aria poco sopra l’orizzonte marino. Non erano nubi, puntai il binocolo: sembravano rocce, rocce galleggianti nell’aria serena.
Più tardi, tornando verso Fano, feci una breve sosta alla foce del Metauro.
Nello specchio d’acqua salmastra non c’era nulla d’interessante, visto che la barra di ghiaia era affollata di passanti e pescatori sportivi. Volgendo lo sguardo verso l’orizzonte marino notai una nave che trasportava una chiatta carica di rocce – in quei giorni iniziava la costruzione di nuove scogliere foranee davanti alla spiaggia Sassonia di Fano; il materiale roccioso proveniva dalla Dalmazia.
Notai che la parte sommitale della nave corrispondeva a quella (senza scafo) che avevo visto tre quarti d’ora prima.
Nella spiaggia di Torrette avevo osservato un miraggio, precisamente un miraggio inferiore: a casa controllando le foto scattate notai infatti che sotto la parte superiore della nave c’era l’immagine rovesciata, così come sotto le rocce sospese a mezz’aria c’era la loro immagine rovesciata. Le immagini virtuali rovesciate avevano preso il posto dello scafo e della chiatta.
Già arrivando nella spiaggia di Torrette, mentre percorrevo il sottopasso pedonale, avevo notato un orizzonte marino increspato, eppure il mare era calmo. Quelle increspature non erano onde, facevano parte dell’effetto ottico.
Effetto ottico che si ripresentò il giorno successivo da un’altra spiaggia.
Il tranello che la natura mi aveva teso riguardava la stessa nave del giorno precedente, che questa volta viaggiava nella direzione opposta e con la chiatta vuota. Mi apparve la solita ciminiera con in basso la sua immagine rovesciata (al posto dello scafo), seguita dalla (doppia) immagine della chiatta sospesa a mezz’aria.
Il 20 ottobre, per il terzo giorno di seguito, osservai il fenomeno del miraggio; questa volta a viaggiare sospeso all’interno della stretta fascia di cielo al di sopra dell’orizzonte marino era un potente motoscafo e la sua scia d’acqua (con sotto l’immagine capovolta).
Continuai ad osservare barche galleggianti in aria le due mattine successive; in quel periodo la penisola italiana si trovava all’interno di un’area di alta pressione, le giornate erano caratterizzate da cielo sereno, venti a regime di brezza e temperature miti nelle ore centrali ma fresche al mattino (quando apparivano i miraggi). Probabilmente anche il mare piatto di quei giorni aveva favorito il fenomeno.
I miraggi derivano dalle incurvature che subiscono i raggi luminosi attraversando zone d’atmosfera disomogenee; in quei giorni d’ottobre la superficie acquatica si raffreddava più lentamente degli strati aerei; gli strati atmosferici più bassi, a contatto diretto con la superficie marina, mantenevano una temperatura più elevata degli strati superiori in corso di raffreddamento, di conseguenza si era creato un vero e proprio tappeto di aria calda instabile sulla superficie marina e quindi una variazione verticale di densità dell’aria. I raggi luminosi che attraversano questa differenza di densità dell’aria non si propagano in modo rettilineo ma vengono rifratti, producendo un’immagine virtuale capovolta.
Ma non voglio addentrarmi oltre nell’interpretazione del fenomeno ottico, mi accontento di un mare capace di regalarmi ciminiere senza scafi, motoscafi volanti, barche da pesca, chiatte e persino rocce sospese a mezz’aria.
Didascalie foto:
1 – Miraggio, costa fanese, 18 ottobre 2020
2 – Nave e chiatta: oggetto del miraggio della foto precedente, 18 ottobre 2020
3 – Miraggio: nave e chiatta (vuota), 19 ottobre 2020
4 – Miraggio: motoscafo, 20 ottobre 2020
5 – Miraggio: barca da pesca, 22 ottobre 2020