18 settembre 2020

Non sono ancora le 7 del mattino; vedo il disco rosso sorgere, non dalla linea dell’orizzonte marino, ma poco più in alto, dallo strato nebuloso che lo nascondeva.

Come altri, sono attratto dalla distesa marina, ma io non sono sulla battigia per fotografare l’alba, vado alla ricerca di limicoli.

La maggior parte di questi piccoli trampolieri provengono da luoghi dell’estremo Nord Europa dove si sono riprodotti nel corso della breve estate.

Trovo affascinante potere osservare esseri che hanno da poco lasciato la zona circumpolare, i loro occhi fino a poche settimane fa guardavano la tundra o angoli di sperduti arcipelaghi nel Mar Glaciale Artico. Luoghi che mi affascinano anche per la ridotta presenza umana. Siccome non li visiterò mai, lascio che siano questi viaggiatori “artici” a venire da me.

Poche settimane fa ho letto che anche in quei luoghi l’Uomo sta riuscendo a fare danni (“Verkhojansk da -68 gradi a + 38 la città dei record del clima” di Rosalba Castelletti, La Repubblica, 14 luglio 2020): “… stando al Copernicus Climate Change Service, tutto l’Artico si starebbe riscaldando molto più velocemente che il resto del mondo. Con temperature tra i 3 e 6 gradi Celsius sopra la media e conseguenze quasi apocalittiche…”.

Ma torniamo alla mia ricerca di limicoli nella casalinga battigia, nei pressi della foce del Metauro.

Il campeggio posto a ridosso della foce ha cessato l’attività stagionale e ha tolto la sbarra che impediva alle auto di portarsi a ridosso della spiaggia. Due pescatori, non solo hanno approfittato della sbarra mancante, hanno portato l’auto fin sopra la barra di foce. Hanno evitato così di dovere percorrere a piedi poche decine di metri, eppure dovevano trasportare solo le canne da pesca ed un secchio – e poi li chiamano pescatori sportivi!

Percorro la spiaggia antistante al campeggio, deserta ora che la struttura ricettiva ha chiuso i battenti.

Due limicoli stazionano nella battigia all’inizio della spiaggia. Di due specie diverse: un corriere grosso ed un voltapietre. Entrambi giovani dell’anno.

Il Voltapietre si riproduce in Danimarca, Scandinavia, Estonia e Russia settentrionale. Il Corriere grosso è una specie diffusa nelle zone artiche e subartiche; in Europa il limite meridionale del suo areale di nidificazione è rappresentato dalla Francia settentrionale e dai paesi che si affacciano sul Mare del Nord e sul Mar Baltico, ma le popolazioni più meridionali sono quasi totalmente residenti, quindi molto probabilmente questo individuo proviene da latitudini più settentrionali.

Proseguo. Vedo in lontananza nella lingua di sabbia che si allunga verso il mare un raduno di gabbiani – come accade di sovente nella cattiva stagione. Di solito evito di avvicinarmi troppo per non costringerli a levarsi in volo ma oggi scorgo, in controluce, la piccola sagoma di un limicolo muoversi al margine dell’assembramento di gabbiani.

Per riconoscerne la specie devo avvicinarmi.

Quando i gabbiani (contemporaneamente) si alzano in volo, il limicolo non si scompone e prosegue la sua ricerca di cibo sulla battigia (in quel punto vi sono molte alghe ed altro materiale spiaggiato).

Molto chiaro, parti inferiori bianche, zampe e becco neri: è un piovanello tridattilo – deve il suo nome scientifico: Calidris alba proprio al prevalere del bianco nel piumaggio. Il bel disegno contrastato del mantello rivela che anche questo è un giovane dell’anno.

Giovani di corriere grosso, di voltapietre e di piovanello tridattilo. Tutte tre nati nel Nord Europa e al loro primo viaggio; ma la rotta più lunga potrebbe essere quella del piovanello tridattilo che si riproduce nell’Alto Artico a nord del 70° parallelo (tra il 70° e l’80°). E’ possibile che provenga dalla Groenlandia o dalle isole Svalbard.

Tiene il capo per lo più piegato verso il basso, cerca il cibo proprio al limite dell’acqua, a ridosso delle onde che si infrangono sulla riva. Perlustra alghe, perfora col becco la sabbia bagnata alla ricerca di piccoli invertebrati mentre dietro di lui è tutto un rimescolio di acqua, con schizzi e schiuma. A volte, improvvisamente, quell’acqua schiumosa ricopre il tratto di battigia che il limicolo sta esplorando, ma lui con una breve e veloce corsa evita di essere raggiunto dall’onda che si spegne.

Cercando anche di portarmi con la luce favorevole, mi avvicino con circospezione; ma tutte le mie precauzioni sono inutili. Il piovanello tridattilo non solo si lascia avvicinare, proprio quando mi fermo a pochi metri è lui a dirigersi verso di me. Ora faccio fatica ad inquadrarlo con la macchina fotografica, tanto è vicino. In pratica sto puntando il teleobiettivo di fronte alla punta dei miei piedi.

Ora posso osservare anche i piccoli particolari del suo aspetto, ad esempio le zampe con solo tre dita (manca quello posteriore) – da cui deriva il suo nome.

Mentre me ne sto andando, vedo le sagome in volo (di taglia diversa) dei due limicoli osservati prima. Spaventati da un cane lasciato senza guinzaglio dai padroni, hanno dovuto lasciare il loro angolo di battigia e, anche se di specie diverse, cercano insieme un nuovo posto tranquillo.

 

19 settembre

Anche stamani mi sono alzato presto. Sono uscito di casa alle 6.30; per la strada prevalevano gli automezzi per la pulizia delle strade e per la raccolta della spazzatura (con i fari accesi).

Come ieri, sono arrivato sulla spiaggia che il sole non è ancora sorto; anche oggi l’ho visto spuntare dallo strato nebuloso basso sopra l’orizzonte marino.

Al posto della sbarra mancante è stata sistemata una catena, ora le auto non potranno più entrare nella golena, bene!

Anche oggi i gabbiani si sono radunati nella lingua di sabbia davanti al campeggio e in mezzo a loro vedo le sagome di tre limicoli; corrono sulla battigia o fanno delle incursioni verso l’interno della spiaggia.

Sono tre corrieri grossi, anche loro – come il piovanello tridattilo di ieri – restano lì quando i gabbiani volano via.

A differenza del piovanello tridattilo, i tre corrieri grossi non scappano all’arrivo delle onde, accettano che quell’acqua schiumosa raggiunga le loro zampe.

Ad un certo punto uno dei tre manda ripetutamente un richiamo. Attraverso il binocolo vedo il suo corpo sussultare mentre emette quei versi.

Poco dopo tutte e tre volano via. Quei richiami permettono di tenersi in contatto mentre percorrono il viaggio verso i territori di svernamento.

Al ritorno dalla passeggiata i gabbiani sono tornati in quella lingua di sabbia e in mezzo a loro vedo nuovamente dei limicoli: due corrieri grossi, un piro-piro piccolo ed un voltapietre.

Per un po’ i quattro stazionano in quel tratto di battigia ma l’arrivo di un cane senza guinzaglio e dei due padroni – gli stessi di ieri – scaccia gabbiani e limicoli.

 

21 settembre

Oggi non sono arrivato all’alba (sono le 8,30) ma – forse grazie alla pioggia della notte – la foce è deserta.

Poco oltre la “solita” lingua di sabbia che si allunga verso il largo, insieme ai gabbiani, scorgo le sagome di due limicoli.

Man mano che mi avvicino, essi, seguendo la battigia, si portano verso sud; mentre si spostano conficcano i loro lunghi becchi leggermente ricurvi sotto la sabbia alla ricerca di cibo.

Per non averli controluce, li supero camminando a ridosso della recinzione del campeggio.

Ora che ho la luce a favore posso apprezzarne i particolari: hanno zampe e becco neri, chiazze nere sul ventre: si tratta di due piovanelli pancianera.

Questa specie nel periodo riproduttivo frequenta le brughiere e le torbiere umide oltre il 50° parallelo, fino alle latitudini artiche (Groenlandia, Scandinavia, Russia).

L’attività trofica dei due limicoli è frenetica, si interrompe solo quando uno dei due decide di fare il bagno nelle acque antistanti la battigia. Poi riprendono a muoversi sulla battigia verso sud passando a pochissimi metri da me. Anche questa specie mostra di essere confidente nei confronti dell’uomo.

Lascio i due limicoli, tornando noto che nella lingua di sabbia ora ci sono altri tre piovanelli pancianera. Stanno riposando, hanno assunto una posizione caratteristica con una sola zampa appoggiata a terra e la testa rivolta all’indietro col becco infilato sotto le piume del dorso.

 

22 settembre

Ore 7.40. Alla foce c’è solo un pescatore. A non molta distanza da lui, sulla battigia al centro della barra di foce, noto la presenza di limicoli. Sono cinque, stanno riposando a pochi centimetri dall’acqua (il mare è calmo), poi qualcuno di loro si mette a sondare col becco la ghiaia – evidentemente anche lì riescono a trovare cibo.

Quattro sono piovanelli pancianera mentre il quinto è un piovanello tridattilo (spicca la sua colorazione più chiara) – ma il diverso colore non crea discriminazione, c’è piena integrazione tra le due specie.

 

Didascalie foto:

1 – Piovanello tridattilo, 18 settembre

2 – Corrieri grossi, 19 settembre

3 – Piovanelli pancianera, 21 settembre

4 – Piovanelli pancianera in riposo, 21 settembre

5 – Quattro piovanelli pancioanera e un piovanello tridattilo, 22 settembre

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