Da Mariti e mogli di Woody Allen:

“GABE: Gesù, che balle raccontano. Non … non si può insegnare a scrivere. La scrittura creativa non è qualcosa che si possa insegnare. Si può soltanto proporre agli studenti la buona letteratura e sperare che li stimoli.

… VOCE DI GABE: Quelli che sanno scrivere, già sapevano farlo quando sono venuti ai miei corsi, e gli altri non impareranno mai.

JUDY: tu ti spazientisci se uno studente non è Dostoevskij o Joyce.”

Commento

Uno perde la pazienza anche per molto meno, per esempio se un autore non ha alcuna necessità di scrivere e niente da comunicare ma vuole sapere come si vende un qualcosa che assomigli a un romanzo, un racconto, o qualcosa di simile, possibilmente un giallo (si va sul sicuro), o qualcosa che sia pronto per il cinema, insomma se un futuro scrittore vuole acquisire quelle tecniche letterarie che sono l’unica cosa che si può insegnare davvero nelle scuole di scrittura creativa, senza preoccuparsi di diventare un autore. E uno perde la pazienza quando quelli che dovrebbero distinguere tra autori e scrittori, e poi tra mediocri e bravi, si confondono – loro così sapientemente attrezzati e così colti e così linguacciuti e così sottili – si confondono. Questo è desolante. Dicono: sono in troppi a scrivere, troppi poeti poi. Che strano: per uno che ha perso la pazienza è vero proprio il contrario: sono così pochi i poeti e rarissimi i romanzi che varrebbe la pena (cioè il divertimento e l’impegno) leggere.

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